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Abitudini alimentari degli adolescenti

L’adolescenza (e anche la preadolescenza) sono caratterizzate da importanti modifiche anche di natura psicosociale. Il generale cambiamento di stili di vita, incluse le abitudini alimentari, può avere ripercussioni sulla salute. Gli adolescenti tendono a perdere l’abitudine a consumare i pasti in famiglia e mangiano più spesso fuori casa, prediligendo fast food e cibi a più alta densità energetica, ricchi in grassi e zuccheri. Fra chi frequenta i fast food sono più frequenti anche gli acquisti di bevande zuccherate, snack dolci e salati. Spesso si nota la mancanza della prima colazione, ma per contro una maggior tendenza ai fuoripasto durante la giornata (magari davanti a TV o PC), il cosiddetto “piluccamento”, nonché a crisi simil-bulimiche (non necessariamente indicatrici di bulimia nervosa, a meno di regolarità e frequenza sospette).

Snack & drink

Tra le condotte sociali tipiche, soprattutto della media e tarda adolescenza e con effetti anche su alimentazione e nutrizione, vi è anche la frequentazione di locali e spazi variamente destinati alla musica (concerti all’aperto, incontri rave, discoteche, ecc.). Queste sono occasioni (tralasciando altre abitudini quali fumo, alcol, binge drinking, promiscuità sessuale, ecc) di elevato consumo di soft drink, energy drink e alcol, variamente combinati tra loro, con aumento degli apporti calorici ed effetti negativi (fruttosio, caffeina, alcool) su fegato, pancreas, cuore e pressione arteriosa, peso. Contrapposta a questi fenomeni, con l’ambivalenza tipica dell’età, vi è l’importanza che gli adolescenti tendono a dare al proprio aspetto fisico, e la paura di essere obesi/e o troppo magri/e (indipendentemente dal peso reale), tanto da mettere in atto comportamenti inadeguati (diete dimagranti improvvisate e squilibrate, uso di lassativi, ecc.) che aumentano il rischio di carenze alimentari.

L’attività sportiva

Anche l’attività sportiva non è esente da rischi alimentari: l’adolescente sportivo, da un lato, è – spesso a torto – convinto di svolgere un’intensa attività fisica; dall’altro, aspira al raggiungimento di risultati eclatanti in tempi rapidissimi. Entrambi i punti possono indurlo – di propria iniziativa o su spinta di adulti “ben informati” – all’uso di integratori di varia natura (integratori proteici, aminoacidi ramificati, soluzioni reidratanti) che comportano però, tutti, un aumento notevole dell’apporto calorico, e lo portano dunque facilmente verso un insalubre bilancio calorico positivo.

7 buone abitudini da promuovere

  1. Consumare pasti cucinati a casa con la maggiore regolarità possibile
  2. Preferire la dieta mediterranea
  3. Fare sempre una prima colazione adeguata, con latte o yogurt, cereali e, se possibile, un frutto fresco
  4. Assicurare un adeguato apporto di proteine attraverso legumi e pesce (preferibile), carne, uova e formaggio (rispettando i suggerimenti della piramide alimentare)
  5. Considerare e promuovere il rispetto di piramidi alimentari corrette (piramide alimentare transculturale)
  6. Praticare sport regolarmente, evitando l’uso inutile di integratori, se non prescritti dal medico
  7. Seguire stili corretti di vita

Presso il nostro Centro è attivo il servizio di Dietologia Pediatrica, atto a consigliare corretti stili di vita e adeguati regimi alimentari. Chiama lo 06/809641 e prenota un consulto.

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Articolo tratto da “Dal pediatra al medico dell’adulto”. Guida a cura della FIMP