Consigli e suggerimenti per un’ alimentazione a prova di bimbo
Come far mangiare i bambini con piacere e nutrirli nel modo più appropriato ce lo spiega il Dott. Giorgio Pitzalis, Medico Chirurgo, Nutrizionista, Gastroenterologo Pediatra, parte del team medico specialistico di alimentazione consapevole della Diagnostica Specialistica Pediatrica Bios Spa coordinata dal prof. Armando Calzolari. Perché oggi, i fattori che possono influenzare le scelte alimentari del bambino sono molteplici: come l’offerta, la varietà e la presentazione degli alimenti, il contesto in cui li si consuma, le abitudini familiari, l’educazione scolastica e i messaggi pubblicitari. Di conseguenza, può capitare che il bambino e la sua famiglia commettano degli errori che possono condizionare la salute a lungo a termine.
Cerchiamo di capire insieme quali sono le abitudini corrette e quali errori non vanno commessi.
Potendo riassumerli, quali sono i 10 errori nutrizionali da evitare in età scolare?
- La prima colazione è di frequente frettolosa, ridotta o “dimenticata”
- Lo spuntino del mattino è ipercalorico.
- Il latte spesso è precocemente abolito e sostituito da bevande gassate e zuccherate (che determinano una ridotta assunzione di calcio ed aumento della quota di fosforo assunto con la dieta)
- E’ frequente un consumo eccessivo di proteine animali, grassi saturi e sodio, mentre si registrano carenze di carboidrati complessi (amidi), fibra alimentare, calcio, ferro, zinco ed acido folico.
- Il pranzo è spesso incompleto e veloce
- La merenda del pomeriggio, carente di latte o yogurt o frutta, è basata su cibi industriali (snack dolci o salati)
- La cena – in molti casi unico momento di “aggregazione familiare”- , tende ad essere il pasto principale della giornata, spesso ipercalorico e carente comunque di verdure e frutta
- C’è la tendenza di ridurre il numero dei pasti assunti a casa negli orari canonici e di consumare più “pasti-snack”, consumati senza soluzione di continuità durante la giornata.
- La diffusione di distributori automatici di alimenti ad alto contenuto di grassi e di zuccheri semplici e di bibite analcoliche dolci, non facilita il corretto comportamento alimentare
- Infine è pressante il ruolo dei mass media, i soli a fare educazione alimentare, quasi mai obiettiva
Come è meglio ripartire il fabbisogno energetico a quest’età?
“Sarebbe utile mangiare cinque volte al giorno (prima colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda, cena).
Si è visto infatti che concentrare i pasti in 2-3 “grossi appuntamenti con il cibo” è spesso la maniera migliore per assumere cibo in eccesso, tendendo ad assumere alimenti più grassi.
La suddivisione percentuale dell’apporto calorico all’interno della giornata dovrebbe (cerchiamo sempre di suggerire delle indicazioni di massima) rispettare le seguenti percentuali:
Altri ritengono di impiegare altre percentuali (Colazione 20%, Spuntino del mattino 10%, Pranzo 30%, Merenda 10%, Cena 30%), ma questo presuppone una colazione ancora più ricca, difficile da far entrare tra le abitudini degli italiani. Inoltre le percentuali caloriche del pranzo non consentono un pasto completo (primo piatto, secondo piatto, verdure/ortaggi, frutta)”.
Esistono dei “trucchi” per far mangiare correttamente i bambini più reticenti a frutta e verdura?
“I bambini mangiano anche con gli occhi”. Dialogare ed interessarsi del parere dei nostri figli è utile anche a tavola. In generale 1 bambino su 3 rifiuta frutta e verdura. La refezione scolastica, in questo senso, è la sede più adeguata per interventi di educazione alimentare, per favorire un percorso educativo e formativo che attraverso l’apprendimento di sapori alternativi e modalità di presentazione diverse dei cibi, possa correggere abitudini consolidate e non rispondenti ad una dieta equilibrata e salutare”.
Un esempio pratico?
“Ad esempio farsi aiutare dai bambini e preparare degli spiedini di frutta, anche nelle feste di compleanno. La scarsa accettazione delle verdure può essere data dalle qualità intrinseche del nutriente, dalla modalità di cottura e presentazione del prodotto, dal “modello dei genitori”, da fattori culturali ed ereditari. Per i bambini anche le verdure non sono tutte uguali!
Inoltre, “Basta chiedere e lo avrai”, è questa una frase troppo spesso ripetuta da noi genitori e familiari al “piccolo dittatore”. Ma ottenere ogni cosa è solo un’apparente soddisfazione: al bambino manca la guida dei suoi genitori. Non è quindi possibile affidare l’armonia di tutta la famiglia, familiari compresi, ad un bambino. Prima o poi il castello di carte cade!”.
Ci potrebbe fare un esempio di una corretta giornata alimentare?
- Colazione: latte o yogurt parzialmente scremato + amidi o frutta
- Spuntino: latte o yogurt o panino o cracker o biscotti o frutta (anche frullata)
- Pranzo: pasta o riso o patate, carne o pesce o formaggio, verdure od ortaggi, pane, olio, frutta
- Spuntino: latte o yogurt o panino o cracker o biscotti o frutta (anche frullata)
- Cena: carne o pesce o formaggio, verdure od ortaggi, pane, olio, frutta
È corretto parlare di “Programma educativo alimentare”?
“Assolutamente si. Partendo da: niente cibo davanti alla televisione. Meglio poca tv e soprattutto senza cibo. Mangiare meccanicamente davanti al video è il modo migliore per perdere il controllo e per riempirsi di cibo senza accorgersene. In più, se rimani immobile, le calorie ingerite non vengono smaltite. E’ consigliabile non tenere niente scorte di “cose buone” in casa. Quindi: merendine, biscotti, dolci, patatine fritte e altri cibi che possano essere saccheggiate senza controllo, meno che mai se il bambino rimane spesso solo in casa. Comunque nessun cibo è da vietare del tutto, i divieti stimolano. Ma, dato che non si può dire “no” a tutto, conviene “contrattare” le occasioni in cui certe golosità sono concesse e, per quelle più facilmente disponibili, fargli capire che vanno mangiate in piccole quantità. Occorre prestare molta attenzione all’uso delle bevande gassate: ricche di zuccheri. Una ogni tanto è concessa, ma bisogna far capire che la sete si toglie con l’acqua. Mai lasciare in frigo bottiglie da due litri dalle quali attingere liberamente: per un bambino una lattina è già troppo”.
Non mangiare in fretta e non saltare la colazione del mattino! Sono frasi con cui anche noi siamo cresciuti…
“Quando si mangia troppo velocemente, la mente non ha neppure il tempo di rendersi conto che lo stomaco si è già riempito. Ci vogliono infatti circa 20 minuti perché il segnale di sazietà arrivi al cervello dallo stomaco pieno. Insegnate ai vostri figli a masticare bene, a fare una pausa dopo ogni portata o, meglio ancora, quando il piatto è vuoto a metà. Naturalmente devono mangiare piano anche i genitori. Per quanto riguarda la colazione, anche se può sembrare strano, i bambini che saltano la colazione rischiano di ingrassare quattro volte di più, perché partono con un debito calorico che tendono a riempire in eccesso durante la giornata”.
Infine, qualità e sicurezza dell’alimentazione sono fra i temi essenziali dell’Expo, in corso a Milano. Argomenti che ci toccano da vicino, dai quali non si può prescindere per il nostro benessere. Siamo però inondati da informazioni confusionarie e a volte contraddittorie a proposito di cosa voglia dire “mangiare bene” tra mode, filosofie e correnti scientifiche contrastanti. Lei cosa ne pensa?
“Dopo aver ricordato che l’Italia è ai primi posti per quel che riguarda il controllo alimentare, viene da pensare come Mc Donalds e Coca-Cola siano sponsor ufficiali di Expo2015. Ma evidentemente pecunia non olet, anche in campo alimentare. L’alimentazione è la più elementare e al tempo stesso la più complessa manifestazione della vita umana. Con il cibo vengono “trasmessi” tradizioni, comportamenti, cultura, religione ma anche credenze e simbolismi. Un’eccessiva produzione di prodotti alimentari spesso ipercalorici ed a buon mercato, unitamente al ridotto dispendio energetico attraverso l’attività motoria (tipica delle civiltà evolute), hanno condotto in pochi decenni ad un aumento del numero di soggetti sovrappeso e/o obesi. Alla luce di queste considerazioni, come dobbiamo alimentarci? Quali sono i nostri effettivi bisogni nutrizionali? Per rispondere a queste e altre domande attualmente sono almeno 4 i testi di educazione alimentare che abbiamo realizzato, unitamente al sito Giusto Peso (http://www.giustopeso.it/), con cui sinceramente speriamo di aver aiutato, nel tempo, i nostri navigatori ed i nostri piccoli e grandi lettori”.
Giorgio Pitzalis, specialista in Gastroenterologia, dottore di ricerca in Gastroenterologia e Nutrizione Pediatrica svolge attività di consulenza nell’ambito del servizio di Diagnostica Specialistica Pediatrica, coordinato dal prof. Armando Calzolari.