Bambini con bassa statura
Attualmente sono stati identificati ben 220 geni responsabili della bassa statura. Da qui la complessità del processo accrescitivo. Perché la crescita non è un fenomeno statico, ma un processo in continua evoluzione. Concorrono infatti alla crescita del bambino diversi fattori, vediamoli:
- Genetici
- Nutrizionali
- Ormonali
- Ambientali
La crescita
L’accrescimento del bambino consiste nell’insieme di quelle modificazioni dell’organismo che si completano con l’acquisizione dei caratteri propri dell’età adulta, quindi con il pieno raggiungimento del potenziale somatico. La crescita è il risultato dell’interazione di fattori genetici, nutrizionali, ormonali ed ambientali che portano al completamento dello sviluppo staturo-ponderale e puberale. Si possono individuare tre periodi fisiologicamente caratterizzati da andamenti diversi del ritmo di crescita:
- la vita intrauterina
- l’infanzia
- l’adolescenza
La vita intrauterina
Lo sviluppo del feto può essere monitorato con l’ecografia pelvica o con l’eco-doppler della madre nel corso della gravidanza utilizzando apposite curve di crescita fetale. Il ritmo accrescitivo del feto può essere influenzato sia da fattori materni, placentari o fetali, oltre che dal corredo genetico e dallo stato nutrizionale. Dopo il parto, l’accrescimento del neonato viene valutato su apposite curve di crescita realizzate in base al sesso e all’etnia.
La crescita nei bambini prematuri
I bambini nati prematuri sono valutati tenendo conto del numero di settimane di anticipo rispetto alla data di nascita prevista. Dopo una fase di recupero, a carico soprattutto dei bambini nati piccoli per l’età gestazionale o dei nati pretermine, intorno ai due-tre anni di vita il bambino raggiunge il percentile geneticamente determinato e lo segue generalmente fino alla comparsa della pubertà. Il modello di crescita fisiologica è quello di un bambino che cresce lungo il 50° percentile con una velocità di crescita regolare e che possiede una maturazione scheletrica corrispondente all’età cronologica.
La crescita nel periodo dello sviluppo puberale
La statura definitiva è anche condizionata dall’età di inizio dello sviluppo puberale, dall’altezza raggiunta alla comparsa dei primi segni puberali e dalla statura dei genitori. La massima accelerazione di crescita che si riscontra in pubertà (spurt puberale) inizia prima nella femmina (verso gli 11-12 anni) rispetto al maschio (verso i 13-14 anni) e consiste in un guadagno di circa 20 centimetri nella femmina e 25 centimetri nel maschio (scatto puberale). La fase puberale dura circa 2-2 e mezzo anni nella femmina e 3-4 anni nel maschio.
L’altezza guadagnata nel periodo puberale costituisce, però, solo 1/5 della statura definitiva, per cui il soggetto diventa tanto più alto in età adulta quanto più alto è all’inizio della pubertà.
Più precocemente inizia lo spurt, meno si prolunga il periodo puberale, con conseguente riduzione del guadagno staturale finale e rischio di una statura più bassa; un inizio tardivo dello spurt determina una riduzione della sua “ampiezza” (cm/anno) in confronto alla media. Successivamente, la crescita avviene più lentamente fino ad esaurirsi con il raggiungimento della statura definitiva.
Presso il nostro Centro è attivo il servizio di Endocrinologia Pediatrica, atto a individuare:
- bassa statura;
- ritardi puberali;
- pubertà precoce o ritardata;
- obesità/sovrappeso infantile;
Visita la pagina dedicata la servizio. Clicca qui oppure chiama il CUP Bios allo 06/809641
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