L’uso della televisione e di altri strumenti informatici non dovrebbe essere permesso a bambini di età inferiore ai due
anni; infatti, società scientifiche nazionali e internazionali hanno stabilito che, durante i primi anni di vita, la televisione può limitare lo sviluppo verbale e le capacità relazionali del bambino. Inoltre, non è stato dimostrato che anche i programmi pubblicizzati come educativi per bambini siano in effetti capaci di aumentare le capacità mentali e in particolare di migliorare il linguaggio dei bambini di età inferiore ai due anni. D’altra parte tale risultato era perlomeno ipotizzabile visto che i bambini imparano tanto meglio quanto più la relazione è interattiva e non passiva come accade nel rapporto con la TV o con tutti i nuovi strumenti come cellulari, tablet e così via.
Dopo i due anni
Solo dopo i due anni i bambini possono imparare qualcosa dalla TV o dall’uso giudizioso degli altri strumenti, perché per imparare devono poter capire il contenuto del programma e devono essere attenti. Infatti i bambini che guardano programmi educativi e, ovviamente, non cartoni violenti o spot pubblicitari, hanno migliori capacità di linguaggio, relazioni sociali e si adeguano più facilmente all’ambiente scolastico. Vanno però mantenuti i limiti orari perché l’apprendimento non migliora quanto più si usano TV e cellulari o tablet.
A partire dai 3-4 anni
A partire dai 3-4 anni la TV può contribuire allo sviluppo della personalità del bambino, aiutandolo ad ampliare il suo bagaglio culturale e le proprietà di linguaggio e contribuendo a formare il suo vocabolario. Rappresenta, inoltre, un’interfaccia con il mondo, purché i programmi siano scelti attentamente dai genitori: realtà e culture lontane con cui probabilmente non verrà a contatto se non in futuro, gli sembreranno vicine e familiari. Per questi motivi la TV deve essere considerata come una fonte di stimoli e un mezzo di apprendimento.
Il determinante contributo dei genitori
Ovviamente il vostro contribuito e il modo in cui gliela proporrete saranno fondamentali nel corso del suo sviluppo affinché non diventi una baby-sitter passiva e ipnotizzante, capace di inibire ogni stimolo creativo e sottrarre spazio ad altre attività. Non essere “dipendenti” dalla televisione è facile e difficile allo stesso tempo perché il piccolo schermo ha la capacità di “stregare” e catturare l’attenzione di grandi e piccini, anche con messaggi subliminali.
Articolo tratto dalla Guida “Il bambino nella sua famiglia” della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale