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A cura di  Giorgio Pitzalis, Medico Pediatra Specialista in Gastroeneterologia e Dietologia Pediatrica


Pane, pasta, legumi, latte e formaggi, olio d’oliva, frutta, verdure ed ortaggi, pesce e carni alternative sono i cibi più rappresentativi della tradizione alimentare mediterranea, tradizione che anche nei paesi più industrializzati viene oggi proposta come modello ideale di alimentazione, sulla base di vasti studi epidemiologici.

Esistono infatti valide prove scientifiche che una alimentazione come quella tradizionale mediterranea riduce notevolmente i rischi di insorgenza di obesità, aterosclerosi, diabete, ipertensione, malattie digestive, ecc.

Vengono così rivalutate le sane e più tipiche abitudini alimentari dei popoli come quello italiano. Abitudini che peraltro sono state oggi da noi abbandonate, perché considerate espressione di “vita povera”, sulla via del consumismo importato dalle società industriali. Come conseguenza, oltre a spendere molto di più, mangiamo male (cioè in modo poco equilibrato) e troppo (mediamente 1000 kcal più del necessario ogni giorno).

Fra l’altro, gli alimenti tipici della tradizione mediterranea sono adatti anche a formare facilmente dei “piatti unici”, capaci cioè di fornire da soli l’apporto nutritivo degli usuali “primo” e “secondo”, sostituendoli efficacemente ed economicamente in un unica portata. Esempi tipici: pasta e fagioli (o ceci o lenticchie), lo spezzatino con patate, le paste asciutte con condimento di carni e formaggi, i minestroni con formaggio grattugiato, la pizza, ecc.

Far seguire a questi “piatti unici” un “secondo” tradizionale è inutile ed eccessivo: è infatti sufficiente la sola aggiunta di verdura fresca e di frutta per realizzare un pasto completo, nutrizionalmente equilibrato e meno costoso.

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