Negli ultimi decenni si è verificato un aumento delle malattie allergiche, sia nei bambini sia negli adulti. Le manifestazioni con le quali si presentano sono spesso diverse, poiché dipendono dall’allergene e dall’età del paziente: così alcuni sintomi possono essere banali come il lacrimare oppure il prurito. Si possono verificare anche malattie gastrointestinali, diarrea, perdita di peso e vomito. I bambini più piccoli generalmente sono allergici al cibo (specialmente il latte e le uova), mentre crescendo diventano maggiormente allergici alle sostanze inalate.
Gli alimenti allergizzanti
Il bambino allergico è quello che reagisce in modo eccessivo a determinati alimenti che invece non danno problemi alla maggior parte dei bambini. Questi alimenti, soprattutto nei primi anni di vita, sono:
- il latte vaccino
- le uova
- il pesce
- la frutta secca
L’allergia alimentare
L’allergia alimentare è quella più frequente nel primo anno di vita e può provocare manifestazioni prevalentemente a carico di pelle e intestino. Alla diagnosi di allergia alimentare si può arrivare attraverso accertamenti specifici e con una prima valutazione da parte del pediatra. Una volta individuato l’alimento a cui il bambino è allergico, la terapia più comune è quella di eliminarlo completamente dalla dieta insieme a tutti i cibi che lo contengono. Esiste un moderno approccio alla terapia dell’allergia alimentare che prevede la somministrazione graduale dell’alimento allergizzante in dosi controllate. Questo approccio non può ancora essere esteso a tutta la popolazione pediatrica con allergia alimentare. Se consideriamo la dieta di eliminazione, qualora il vostro figlio sia allergico, ad esempio, alle proteine del latte vaccino è necessario osservare alcune precauzioni:
- eliminare dalla dieta, oltre al latte vaccino, anche tutti i latticini (il pediatra consiglierà una formula sostitutiva del latte artificiale e l’integrazione orale con supplementazione di calcio, importante per le ossa);
- leggere attentamente le etichette degli alimenti per eliminare quelli che riportano la presenza di proteine del latte;
- Non lasciarsi tentare dalla voglia di ridare il latte senza il parere del pediatra, i tempi e le modalità di reintroduzione devono essere attentamente valutati;
- l’eventuale acquisizione della tolleranza a un alimento andrebbe saggiata una volta all’anno in ambiente protetto;
- L’allergia al latte vaccino, fortunatamente, spesso scompare spontaneamente e solo talvolta persiste oltre i 4-5 anni.
Presso la Bios SpA è attivo il servizio di Allergologia Pediatrica.
Clicca qui per saperne di più