Tu sei qui:

Per divertirsi salterellando sulla campana basta poco: serve solo un piccolo spazio su cui tracciare il percorso. Se in terra battuta il percorso può essere inciso con un semplice sasso o un bastoncino, sul marciapiede o per strada (rigorosamente senza macchine!) o su superficie lisce, si può disegnare con il gesso.

Il disegno del percorso è composto da 10 caselle rettangolari numerate progressivamente che si susseguono regolarmente in fila indiana salvo un paio di blocchi composti da due caselle affiancate.

L’ultima casella del tracciato è la base, anch’essa di forma rettangolare oppure a semicerchio, nella quale il giocatore deve girarsi per completare il percorso rifacendolo a ritroso.

Il giocatore che inizia lancia nella prima casella il proprio contrassegno (di solito si sceglie un sassolino non troppo grande né troppo liscio, oppure un tappo di sughero andrà benissimo!). Le caselle possono essere toccate solo con un piede, ma i blocchi di due caselle affiancate consentono di appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi (uno in ciascuna casella, sempre che una delle due non sia occupata dal contrassegno), permettendo di recuperare l’equilibrio. Raggiunto l’ultimo  scomparto, il giocatore può fermarsi per poi voltarsi, effettuando mezzo giro, e rifare il percorso a ritroso, sempre rispettando la regola del singolo appoggio o del doppio appoggio dei piedi a seconda che si tratti di una casella singola o di due affiancate. Giunto in corrispondenza del riquadro che contiene il proprio contrassegno, il giocatore lo deve raccogliere senza perdere l’equilibrio e completare il percorso tornando al punto di partenza.

Se nel percorrere il tracciato il giocatore pesta una linea, non visita la casella dovuta o perde l’equilibrio, il turno passa al giocatore successivo. Quando sarà nuovamente il suo turno, il primo partecipante riprenderà il gioco dal punto in cui si era interrotto. Dopo aver completato con successo il percorso di andata e ritorno, il giocatore lancia il sassolino nella casella numero due e così via. Vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso.

Buon divertimento!

Sapevate che …

il Gioco della campana ha origini antiche? Tradizionalmente le origini del gioco della campana vengono fatte risalire addirittura ai tempi dell’antica Roma (un suo tracciato è ancor oggi visibile inciso sul lastricato del Foro Romano), quando veniva praticato con il nome di gioco del clàudus, cioè dello zoppo, con evidente riferimento alla regola di saltellare da una casella all’altra su un solo piede.